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Vini doc, un consorzio per la sicilia, storia e visione

Una rivoluzione che sfata l'idea che gli imprenditori siciliani siano autoreferenziali e votati all'isolamento. Sono soci fondatori del Consorzio sia aziende private sia cantine cooperative dove i viticoltori conferiscono le proprie uve

Vini doc, un consorzio per la sicilia, storia e visione

Umberto Lucentini

D: da quali necessità nasce il consorzio?

R. Il Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia è stato istituito nel 2012 per tutelare il marchio Doc Sicilia garantito da un disciplinare le cui regole sono vincolanti per viticoltori e produttori.

La Sicilia ha grandissime potenzialità, è la regione più vitata d’Italia ed ha una superficie pari a quella dell’intera Germania.

I produttori siciliani devono far conoscere la propria isola come regione viticola e questo lo si può fare in un mercato sempre più competitivo esclusivamente attraverso grandi campagne che soltanto un Consorzio può fare.

Siamo convinti che per affrontare le sfide di un mercato globale è opportuno informare consumatori ed esperti del settore su origini, caratteristiche e peculiarità dei vini a marchio Doc Sicilia, anche in relazione al suo territorio così ricco di diversità da essere definito un “continente vinicolo”.

D: quale è il modello che avete costruito nel tempo?

R. Dal 2012, la filiera siciliana del vino a Denominazione di origine controllata (Doc) si è data regole comuni e certe. Una rivoluzione che sfata l’idea che gli imprenditori siciliani siano autoreferenziali e votati all’isolamento. Sono soci fondatori del Consorzio sia aziende private sia cantine cooperative dove i viticoltori conferiscono le proprie uve: aver riunito tutte le realtà produttive del mondo del vino in una entità che garantisce tutti, e con valori e metodi di comportamento condivisi, è il principale patrimonio del Consorzio.

D: com’è il vostro, cosa ha di nuovo il vostro sito internet?

R. E’ ricco di fotografie, informazioni tecniche e di attualità, di dati e particolari dei territori dell’isola in cui vengono coltivate le diverse varietà di uve. Viene dato spazio alla descrizione dei diversi vitigni della Doc Sicilia e sono elencati i produttori, con link che rimandano alle singole realtà aziendali. E’ possibile consultare il Disciplinare di produzione, lo Statuto e il Regolamento interno del Consorzio, il Regolamento elettorale, la documentazione per aderire al Consorzio.

D: qual è la vostra mission per i prossimi dieci anni? Cosa farà un consorzio nel 2030?

R. Allargare sempre di più la platea di aziende e coltivatori che possano avere nella denominazione Sicilia un punto di forza sempre più condiviso. Ad oggi i risultati della scelta di creare il Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia parlano chiaro: nel 2019 sono 8,354 i viticoltori che hanno rivendicato i vigneti aderendo al Disciplinare della Doc Sicilia (nel 2013 erano 2.649) e gli ettari rivendicati sono 24,.929.

Ad aprile 2020 gli imbottigliatori Doc Sicilia sono 461.

Puntiamo a consolidare la presenza nei mercati storici del vino come Stati Uniti e Germania e a dedicare attenzione a quelli come la Cina dove ci sono incoraggianti segnali per il futuro.

Il Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia, con Assovini Sicilia, ha creato le basi per un ulteriore salto in avanti della vitivinicoltura siciliana: una Fondazione per promuovere la sostenibilità. Le pratiche che verranno prese vanno dalla misurazione e la riduzione dei consumi di acqua e dell’impronta carbonica, alla salvaguardia della biodiversità floro-faunistica alla valorizzazione del territorio, dal risparmio energetico alla salute degli agricoltori.

Il Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia è anche impegnato in importanti progetti culturali e scientifici. Nell’Orto Botanico di Palermo, la Doc Sicilia ha contribuito a far nascere la “Vigna del Gallo”, un piccolo vigneto che ospita vitigni autoctoni e vitigni reliquia, testimonianza del patrimonio inestimabile della viticoltura siciliana. Il progetto della “Vigna del Gallo” è stato avviato nell’ottobre del 2018 dal Sistema museale dell’Università di Palermo e dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia, con la collaborazione del Dipartimento di Agraria dell’Università di Palermo.

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